
Pianificazione adattiva partecipata: scenario futuro e soluzioni di adattamento climatico per l'Anello del Fiastra, Marche
Le aree rurali coprono oltre l’83% del territorio europeo ed ospitano più di 137 milioni di abitanti, rivestendo un ruolo centrale nel definire l’identità e la cultura dell’UE e nel plasmare il suo sviluppo economico. Nonostante le problematiche di spopolamento, invecchiamento e mancanza di servizi che tali territori affrontano, il progressivo abbandono dell’agricoltura e delle attività legate al settore primario ha fatto emergere nuove opportunità di crescita e innovazione sociale e culturale, tra le quali spicca il turismo culturale. Quest’ultimo viene definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come quell’attività che porta il turista/visitatore a scoprire, fare esperienza e consumare i prodotti culturali di una data destinazione, siano essi tangibili o intangibili. I visitatori nelle aree rurali sono principalmente interessati a vivere esperienze radicate nel contesto e nella cultura locale, esplorare il patrimonio storico, le tradizioni, i prodotti eno-gastronomici e le arti creative di tali territori, godendo allo stesso tempo di paesaggi e siti naturali unici. L’affermarsi del turismo culturale come fattore chiave di rigenerazione in tali territori ha ridefinito gli spazi, le modalità e le dinamiche di relazione tra la comunità e il suo patrimonio culturale e naturale, alla luce anche delle pressioni ambientali e climatiche che minacciano fortemente le aree rurali.
Questo comporta nuove sfide di gestione sostenibile e responsabile delle risorse dei paesaggi culturali rurali, al fine di valorizzarle e renderle attrattive pur preservandone l’identità e il valore autentico. Di fronte agli impatti sempre più severi e intensi del cambiamento climatico, le nuove dinamiche di sviluppo e rigenerazione delle aree rurali incentrate sulla promozione di attività ed esperienze di turismo culturale richiedono una pianificazione lungimirante, integrata e adattiva del territorio, per conservare l'equilibrio ecologico, proteggere il patrimonio locale e dare priorità alle esigenze della comunità locale.
Ad oggi, la risposta del turismo culturale agli impatti del cambiamento climatico è stata prevalentemente gestita da singoli operatori del settore, attraverso azioni a breve termine, non sostenibili e orientate unicamente a gestire la variabilità climatica e le relative alterazioni nei modelli di domanda e offerta turistica, evidenziando una totale mancanza di approcci integrati sul territorio, che potessero favorire un adattamento climatico più efficace. Al contrario, l’integrazione di tali concetti nei processi decisionali e negli strumenti di pianificazione può supportare trasformazioni ed interventi sul territorio, che riducano il rischio climatico, rafforzando la coesione e l’integrità di persone, sistemi territoriali e sistemi naturali. In tale direzione, la pianificazione territoriale può costituire una piattaforma per coordinare strategie e azioni adattive che coinvolgano diversi attori territoriali, dalle autorità locali agli operatori del settore turistico e culturale, dai gestori del patrimonio e del paesaggio alla comunità locale e i visitatori stessi.
Partendo da tali considerazioni, questo contributo presenta un’esperienza di pianificazione adattiva partecipata finalizzata a identificare e co-progettare potenziali soluzioni di adattamento climatico per il turismo culturale nelle aree rurali. Il caso studio presentato interessa sei piccoli comuni nella valle del fiume Fiastra, in provincia di Macerata, coinvolti in un progetto denominato QUI Val di Fiastra, finanziato dal Ministero della Cultura attraverso il “Piano Nazionale Borghi”, per lo sviluppo economico e sociale delle zone svantaggiate, la rigenerazione culturale dei piccoli centri e il loro rilancio turistico. Tra gli intervisti previsti nel progetto, vi è la realizzazione di un cammino – l’Anello del Fiastra – che si snoda tra i borghi medievali della Vallata e i suoi paesaggi naturali, configurandosi come un trekking culturale che accompagna i camminatori alla scoperta delle risorse culturali, naturali, sociali e umane del territorio. In quanto attività all'aria aperta, il turismo escursionistico è direttamente esposto alle condizioni climatiche e pertanto altamente vulnerabile al cambiamento climatico.
Abbiamo dunque sviluppato un laboratorio di mappatura partecipata per scenari, coinvolgendo gli attori locali in una discussione su un futuro climatico plausibile della Val di Fiastra. Proiettandosi nel 2068, con una temperatura di circa 2° gradi superiore alla media storica, un aumento significativo delle ondate di calore e delle notti tropicali, e un forte incremento di precipitazioni intense, ai partecipanti è stato chiesto di identificare gli elementi del paesaggio e le aree più a rischio lungo il percorso dell’Anello, e di co-progettare soluzioni di adattamento locale che potessero preservare l’attrattività del territorio, promuovere la fruizione delle sue risorse culturali e naturali e garantire la percorribilità del cammino durante tutto l’anno. Gli attori locali coinvolti – guide escursionistiche ambientali, operatori del settore turistico, gestori del patrimonio culturale e naturale e rappresentanti delle associazioni culturali locali – hanno mappato direttamente sulla carta dell’Anello del Fiastra luoghi e tratti potenzialmente minacciati dalle condizioni climatiche future presentate nello scenario narrativo, discutendo poi collettivamente azioni di risposta a tali criticità, spazializzando sulla carta anche queste quando possibile. Teatro per lo svolgimento del laboratorio è stato il nascente Osservatorio del Paesaggio, altro intervento-chiave del progetto QUI Val di Fiastra mirato a costituire un ente locale dedicato allo studio del paesaggio, delle dinamiche di interazione tra i suoi elementi naturali e antropici e delle condizioni di rischio e vulnerabilità territoriali, per definire politiche di gestione, tutela e valorizzazione attraverso la partecipazione, il confronto tra professionisti e figure locali e la cooperazione multidisciplinare.
Le soluzioni proposte restituiscono un quadro di strategie, misure operative ed interventi tattici anche temporanei estremamente diversificato, che include soluzioni sia basate sulla natura sia di carattere tecnico-ingegneristico, ma anche strumenti finanziari, misure che attengono alla gestione dell’offerta turistica e culturale, strategie di formazione e informazione, fino a misure legate alla dimensione di governance e pianificazione. Gli esiti di questo laboratorio di pianificazione adattiva per scenari suggeriscono dunque riflessioni più estese su quali siano gli attori da coinvolgere e gli strumenti di piano da implementare in un processo di pianificazione adattiva del turismo culturale che risulti efficace, rafforzando il ruolo centrale del sapere locale e della comunità stessa, stimolando la co-creazione di conoscenza e l’apprendimento reciproco, e ridefinendo spazi e modalità di relazione tra enti e attori locali per la gestione del rischio e l’adattamento climatico.
Parole chiave: adattamento climatico, scenari, partecipazione